Scene da un matrimonio
Racconto di Adamo Bencivenga

Maurice e Isabelle sono sposati da circa trent’anni ma la loro storia è all’epilogo. Dopo mesi di silenzio questa sera decidono di parlarsi.
Isabelle: Maurice io voglio parlare, mi sono stancata di subire i tuoi atteggiamenti.
Maurice: I nostri silenzi sono più chiari di mille parole.
Isabelle: Non dirmi così, credo che se ci fosse ancora un briciolo di volontà da parte di entrambi potremmo recuperare il nostro rapporto.
Maurice: Cosa ti fa essere sicura?
Isabelle: Ci siamo voluti bene per trent’anni, non basta?
Maurice: È solo passato Isabelle, le cose ora vanno diversamente…
Isabelle: Come vedi io sto facendo il primo passo.
Maurice: Sì lo vedo, ma non serve a nulla, e poi non vorrei arrivare al punto di detestarci, credo sia la cosa peggiore che ci potrebbe capitare…
Isabelle: Ma noi non ci stiamo detestando, anzi vedi? Con un po’ di sforzo stiamo parlando, non succedeva da secoli.
Maurice: Quando subentra l’incapacità di volersi bene si è solo maturi per il divorzio a patto che si firmino i documenti contemporaneamente in modo che uno non posso fregare l’altra.
Isabelle: Ma perché sei così venale? Non ti riconosco più. Io ho scelto te tanti anni fa perché in mezzo a tanti avevi un carattere dolce e delicato.
Maurice: È il tempo che ti fa diventare arido. Comunque ci sarà bisogno di un bravo commercialista, non credi?
Isabelle: Insisti? Allora sai che ti dico? Che anche se risolveremo le nostre questioni economiche non riusciresti a sbattermi via e lo sai.
Maurice: Credi di essere necessaria e così tanto indispensabile? Dillo, spiegati, mi piacerebbe tanto saperlo…
Isabelle: Sono certa che non riusciresti a far l’amore con un’altra donna…
L’uomo ride.
Maurice: Sei sicura? Un giorno adoravo questa tua forte autostima, comunque ti ricordo che è più di un mese che non scopiamo.
Isabelle: E cosa c’entra questo? Ci possono essere dei periodi bui in una coppia.
Maurice: Qui è notte fonda… tra noi non c’è più attrazione e men che meno un briciolo di passione.
Isabelle: Sei tu che non vuoi più, lo sa Dio quanto sarei disponibile… ma credo tu lo faccia apposta al punto di privarti anche tu dei piaceri del sesso.
Maurice: Spiegati.
Isabelle: Tu vuoi che mi trovi in un altro così avresti un giusto motivo per lasciarmi.
Maurice: Arrivati a questo punto non mi servono pretesti.
Isabelle: Vuoi davvero che faccia l’amore con un altro?
Maurice: Non sarebbe una cattiva idea. Esisterà di certo un uomo al mondo che possa appagarti.
Isabelle: Sei uno stronzo Maurice.
Maurice: Comunque non mi conosci più Isabelle, credi che un uomo come me possa stare così tanto tempo senza fare sesso?
Isabelle: Cosa vuoi dire? Che sono io la causa? Non ti attiro più come donna?
Maurice: Tesoro mi sembra un dato di fatto questo…
Isabelle: Mi vedi vecchia vero? Pensa che un tempo dicevi che stare nelle mie cosce era come entrare in Paradiso!
Maurice: Col tempo gli uomini cambiano e le donne invecchiano.
Isabelle: Maurice non voglio prenderti sul serio del resto sono anni che mi dici che vuoi divorziare, ma poi sei sempre qui…
Maurice: Ora è diverso.
Isabelle: Perché è diverso?
Maurice: Dai dormiamo domani mi devo alzare presto…
Isabelle: Perché? Dove devi andare?
Maurice: Ah ecco ora sei anche gelosa.
Isabelle: Sono ancora tua moglie. Dimmelo che devi fare?
Maurice: Devo andare qualche giorno a Parigi…
Isabelle: A fare cosa?
Maurice: Lo sai che lavoro o te lo sei dimenticato? A proposito dov’è il mio vestito nero?
Isabelle: In tintoria, ma puoi mettere il vestito chiaro è più adatto a questa stagione…
Maurice: Se lo dici tu…
Isabelle: A che ora esci? Se vuoi ti accompagno all’aeroporto.
Maurice: Non ce n’è bisogno…
Isabelle: Va bene però domattina ti aiuto a preparare la valigia…
Maurice: No, grazie, faccio da solo…
Isabelle: Ma io ho piacere di aiutarti…
Maurice: È questo il punto, voglio scrollarmi da dosso questo tuo senso materno appiccicoso, non sono più un bambino, sono cresciuto sai?
Isabelle: Oh scusa tanto, volevo solo rendermi utile… Starai via tanto?
Maurice: Per due settimane almeno.
Isabelle: Così tanto?
Maurice: Beh questa distanza ci faciliterà a tagliare definitivamente i ponti…
Isabelle: E se ci ripensi? Sei sicuro che io sarò qui ad aspettarti quando tornerai?
Maurice: Sinceramente ora non mi interessa, anzi sono contento di starti lontano…
Isabelle: Ti prego, non parlare così, sei gelido, mi fai paura…
Maurice: Sono quattro anni che mi tormento Isabelle, forse è la volta buona questa.
Isabelle: Quattro anni che pensi di lasciarmi?
Maurice: Il nostro più che un matrimonio è stato un vincolo di sangue e non è facile recidere il cordone ombelicale.
Isabelle: Ma perché vuoi farlo?
Maurice: Perché so che oltre c’è un infinito che ancora non ho vissuto.
Isabelle: E come farai senza di me?
Maurice: Ce la farò credimi. Non so tu…
Isabelle: Non sono io il problema…
Maurice: Senti, ascolta, tu nel frattempo contatta un legale. Io intanto provvedo a mantenerti… Ma voglio andare via.
Isabelle: Io sento solo che è successo qualcosa, non ti conoscevo così deciso.
Maurice: Non è successo nulla, tranne il fatto che sono arrivato al limite della sopportazione.
Isabelle: Non mi sopporti più? Mi detesti?
Maurice: Ma non sei tu in quanto tu, ma in quello che rappresenti.
Isabelle: Ma io sono tua moglie!
Maurice: Appunto.
Isabelle: Mi fai pena, ma voglio sapere il motivo di questa tua decisione. Ne ho il diritto!
Maurice: Non c’è motivo, ripeto, e domani non volevo andare via senza che tu lo sapessi… Ora lo sai e sono più sollevato… Ora dormiamo, buonanotte!
Isabelle: Ti sei scaricato la coscienza?
Maurice: Mi sento più leggero sì. Sicuramente dormirò meglio.
Isabelle: Dai ti prego rinuncia al viaggio. Rimani qui io voglio salvare il nostro matrimonio. Domani partiamo dai, andiamo al mare a Saint Guirec, passeggiamo sulla spiaggia, metto il cappello di paglia che ti piaceva tanto… E poi la sera andiamo da Charly’s a mangiare i polipetti saltati…
Maurice: Lascia stare.
Isabelle: Dammi una possibilità, non puoi mettermi davanti al fatto compiuto.
Maurice: Ho deciso.
Isabelle: Nemmeno se ti supplico?
Maurice: Lascia perdere è umiliante e penoso per entrambi.
La donna piange.
Maurice: Smettila ti prego… era proprio questo che non volevo, mi rendi tutto più difficile.
Isabelle: E cosa credevi, che un addio fosse una passeggiata di salute?
Maurice: Mi fai sentire in colpa se piangi.
Isabelle: E cosa vorresti che ti dicessi? Oh caro ti sono vicino, se vuoi andare accomodati… ecco la porta…
Maurice: Non c’è bisogno di essere sarcastica.
Isabelle: Sono solo una donna che ora prova un dolore lancinante qui nel petto. Chiama il dottor Leroy, il numero è sopra il comodino. Dai svelto ho forti dolori al braccio e al petto.
Maurice: Smettila ti ho detto!
Isabelle: Sto male… perché non mi credi?
Maurice: Ti conosco Isabelle, tra due minuti ti sarà passato tutto.
Isabelle: Solo se mi abbracci e mi baci passerà tutto.
Maurice: Ecco.
La donna rimane un attimo a pensare.
Isabelle: Hai un’altra vero? C’è di mezzo una donna, lo sento!
Maurice: Ma perché ti vuoi torturare? Non ti basta che ti sto lasciando?
Isabelle: Sono masochista, voglio soffrire come si deve. Se questa notte deve essere tragedia, che tragedia sia!
Maurice: Piantala, non mi commuovi.
Isabelle: Dai dimmi come si chiama, ti aspetta domani all’aeroporto vero? Per questo vuoi che non ti accompagni?
Maurice: Smettila cazzo!
Isabelle: Allora ci ho preso. Tu non dici mai cazzo a sproposito! Dai parlamene, dimmi chi è, la conosco? Ti prego è peggio immaginare, lo sai…
Maurice: Dai dormiamo ora è tardi…
Isabelle: Hai una sua fotografia?
Maurice: Isabelle aiutami almeno in questo…
Isabelle: Tesoro ti supplico
Maurice: Ok lo hai voluto tu, ti mostro la foto, ma poi mi lasci dormire vero?
L’uomo si alza, prende il telefono e mostra le foto dell’altra donna.
Isabelle: Come si chiama?
Maurice: Ma che importanza vuoi che abbia?
Isabelle: Ogni dettaglio è importante.
Maurice: Si chiama Camille.
Isabelle: Dio quanto è bella, magra, alta, ha un bel sorriso, deve essere molto giovane…
Maurice: Ha 26 anni.
Isabelle: Quasi trenta anni meno di me! Dove l’hai conosciuta?
Maurice: È una mia studentessa, l’ho conosciuta un mese fa al bar dell’Università, lei mi ha chiesto un’informazione pe iscriversi di nuovo alla Facoltà di Filosofia.
Isabelle: Alla sua età?
Maurice: È una ragazza madre, messa a dura prova dalla vita, già sposata, divorziata e con molte altre esperienze andate a male e un passato di tossicodipendenza.
Isabelle: Quindi ha avuto tanti uomini?
Maurice: Sì.
Isabelle: Ti dà fastidio questo?
Maurice: Certo vorrei che fosse stata solo mia.
Isabelle: Ora lo è?
Maurice: Se non ci vivo insieme non posso saperlo, per questo ti lascio, non voglio perdere lei.
Isabelle: Da quanto tempo dura?
Maurice: Ci siamo messi insieme il giorno dopo.
Isabelle: Quindi la conosci solo da un mese! E se poi non funziona? Se non andate d’accordo?
Maurice: La mia è una scelta ponderata.
Isabelle: Tesoro ma la conosci da troppo poco tempo! Sei il classico vecchio che prende una sbandata per una donna giovane, sei ridicolo!
Maurice: Tempo sufficiente per sognare e per rischiare.
Isabelle: Ci sei andato a letto?
Maurice: I giovani di oggi sono diversi da noi. Prima si va a letto e poi si parla.
Isabelle: Quindi a mia insaputa te la sei già scopata? Quante volte?
Maurice: Non essere ridicola, secondo te, avrei dovuto dirtelo?
Isabelle: E come è a letto?
Maurice: Dai Isabelle dormiamo…
Isabelle: Scopa bene?
Maurice: Un mezzo disastro.
Isabelle: Perché?
Maurice: Lei è gelosa di te e crede di non essere all’altezza. Dice che una donna esperta ha molte armi a sua disposizione.
Isabelle: È fredda?
Maurice: Ha problemi di orgasmo, ma sai anche io non sono da meno…
Isabelle: Quindi niente sesso e allora perché vuoi lasciarmi?
Maurice: Perché sei una presenza ingombrante.
Isabelle: E che credevi fosse facile? Magari ti aspettavi che una ragazzina ti facesse resuscitare… Del resto anche con me avevi dei problemi, cosa farai?
Maurice: Lascia stare, non mi fai ridere. Io penso che sia un’occasione per me, ma soprattutto per te
Isabelle: È la tua Camille che ti mette in testa queste stronzate? E magari è lei che ti sta pressando… Da come parli immagino che ti voglia solo suo… Anche questo è un classico: la ragazzina che si innamora del professore, ma poi a letto che farai? Le racconterai le favole?
Maurice: Ti ripeto non serve a niente fare del sarcasmo…
Isabelle: Hai ragione scusa, ma è una storia trita e ritrita anzi direi squallida… E tu che ci sei cascato con tutte le scarpe. Ma ti rendi conto?
Maurice: Io mi sto sforzando, sto cercando di essere estremamente sincero con te e non credere sia semplice.
Isabelle: Veramente mi hai appena detto che mi tradisci da un mese. Altro che sincero! E poi che mi lasci per un’ex drogata e per giunta madre di un figlio. E poi che vuoi controllarla da vicino perché hai dubbi che ti tradisca. Che schifo!
Maurice: Lo hai voluto tu? Io volevo solo dormire stasera…
Isabelle: Ti dovrei ringraziare per la tua sincerità? O detestarti perché ti sei innamorato di un’altra donna e domani mi lasci per lei?
Maurice: Ecco non volevo arrivare a questo.
Isabelle: Quindi mi avresti messa davanti al fatto compiuto? Ma sai che ti dico? È meglio così ora so e voglio che fai per un’ultima volta l’amore con me!
Maurice: Non sarebbe amore.
Isabelle: Chiamalo come vuoi, ma ho bisogno di sentirti dentro almeno un’altra volta.
Maurice: Smettila non essere ridicola.
Isabelle: Guardami cazzo, mi vedi?
La donna solleva la camicia da notte e mostra le sue intimità.
Isabelle: Ti piace o la sua è più bella?
Maurice: No non lo è, ma non si tratta di questo.
Isabelle: Cos’ha che non va? Cazzo non abbassare gli occhi, guardala! Te la sei scopata per trent’anni!
Maurice: È bella, lo sai che mi è sempre piaciuta, ma la sua mi attira di più
Isabelle: Cosa ti attira? Cos’ha più della mia?
Maurice: Entrarci dentro, farla godere…
Isabelle: Allora gode! Avevi detto di no! E come gode? La fai urlare?
Maurice: Non urla, geme.
Isabelle: Ed io non gemo, non ti senti uomo quando sei qui dentro e mi fai godere?
Maurice: Smettila ti prego.
Isabelle: Dai vieni qui, prendimi e poi dormiamo.
Maurice: Ora non riuscirei più a dormire è meglio che faccia la valigia ed esca subito da questa casa.
Isabelle: Come vuoi, ma prima scopami! Non ho altre armi se non questa! Dai vieni qui. Dimmi che ti piace e che ora non desideri altro.
L’uomo si alza.
Maurice: Meglio che vada.
Isabelle: Non lasciarmi così… devi solo entrare…
Maurice: Non posso. Ho promesso a lei che non l’avrei mai tradita. Ti ricordo che è un mese che non facciamo l’amore.
Isabelle: Quindi hai trascurato tua moglie per una ragazzina!
Maurice: Ha minacciato di lasciarmi se lo avessi fatto.
Isabelle: Mi sa che il ragazzino sei proprio tu in questa storia! Dai vieni qui, non ci vede nessuno qui e lei non lo verrà a sapere tranquillo. Dai scopami come ai bei tempi. Giuro che poi starò buona e tu potrai andare dalla tua amichetta.
L’uomo si avvicina.
Maurice: Prometti che lei non lo verrà mai a sapere.
Isabelle: Mi offendi così. Io non sono tua complice. Dai vieni sopra di me, voglio sentirti e ti giuro che ti farò sentire maschio più di quanto ti ci faccia sentire lei.
Maurice: Poi vado ok?
Fanno l’amore.
Isabelle: Oh sì amore mio, scopami, scopami, fammi sentire che sei ancora mio. Dio mio come sei duro! Allora mi volevi vero? Vedi come è facile? Non troverai al mondo una fica più accogliente e calda della mia, ecco sì, così, scivola così, leggero e maschio, non fermarti ti prego, portami all’orgasmo, fammi volare….
Maurice: Sto per godere…
Isabelle: No non farlo ti prego. Non stai timbrando un cartellino, stai facendo l’amore con tua moglie. Voltami, prendimi come vuoi. Ci sono dei tempi da rispettare sai? O ti sei dimenticato come si fa l’amore?
Maurice: Sei fantastica. Cazzo mi ecciti!
Isabelle: E ti dispiace tanto?
Maurice: È solo una constatazione.
Isabelle: Dai trascinami in bagno come ai vecchi tempi. Oppure in cucina, dai facciamolo sul tavolo di marmo. Fammi passare una serata indimenticabile.
Maurice: No, dai godi ora.
La donna si ferma.
Isabelle: Aspetta rimani dentro, mi piace sentirti. Ti piace vero? È calda?
Maurice: Sei una femmina fantastica.
Isabelle: La sua è accogliente come la mia?
Maurice: No, te l’ho detto, ma non farti illusione, il motivo non è questo.
Isabelle: Sai cosa pensavo? Che potreste venire a vivere qui, tu risolveresti il problema dell’affitto ed io ti avrei vicino.
Maurice: Ma sei pazza? Lei non accetterebbe mai.
Isabelle: Pensa che mi potresti anche scopare a sua insaputa, non so nello stanzino oppure in mansarda… Sarebbe bellissimo… io e te torneremo due ragazzini amanti come ai vecchi tempi.
Maurice: Tu accetteresti?
Isabelle: Io non voglio perderti amore mio. A lei potresti dire che sono affetta da un tumore maligno ed ho pochi mesi di vita…
Maurice: Scusa e tu conviveresti con l’amante di tuo marito?
Isabelle: Che male c’è? Per me è solo una ragazzina. Tutt’al più la vedrei come la figlia che non ho mai avuto. Vi lascerei la stanza da letto e mi trasferirei in mansarda. Sai cosa penso? Che tu alla tua età non riusciresti mai a gestirla, hai bisogno del mio aiuto.
Maurice: Sì ma io ci farei l’amore qui, nel nostro letto matrimoniale.
Isabelle: L’amore supera tutto. Sopporterei ogni cosa, anche le sue urla, per avere una minima possibilità di riconquistarti.
Maurice: Non essere ridicola, sarebbe un inferno.
Isabelle: L’inferno è ora se mi abbandoni. Io non posso vivere senza di te. Ti prego non uscire rimani dentro di me, abbiamo ancora poche ore. Dammi una speranza.
Maurice: Ti farei solo del male.
Isabelle: E perché mai? Non sarebbe la prima volta che un uomo convive con due donne e le ama ambedue differentemente.
Maurice: Forse non hai capito, ma io sto solo con lei.
Isabelle: Sono certa che busseresti alla mia porta e faresti l’amore con me come adesso. Dai ti prego resisti ancora qualche minuto, voglio sentirti esplodere…
Maurice: Non ce la faccio scusa.
Isabelle: Dai ti prego godi dentro di me, lasciami almeno il tuo odore.
L’uomo si alza di scatto.
Maurice: Dov’è la valigia? Devo andarmene di qui!
Isabelle: Stavi per godere perché sei così testardo?
Maurice: Ma che cambia? Io ti sto lasciando, capito!
Isabelle: E cosa dico a mia madre?
Maurice: Ecco lo sapevo… questo è l’unico tuo problema. Comunque non mi interessa, puoi dirle quello che vuoi.
Isabelle: Devo raccontare che ti sei innamorato di un’altra donna e mi hai lasciata?
Maurice: Corrisponde alla verità. Non mi aspetto nessuna comprensione da parte sua.
Isabelle: Allora te ne vai adesso?
Maurice: Dai ti prego non piangere, forse tra due settimane torno.
Isabelle: Fosse vero…
Maurice: Dammi tempo per pensare?
Isabelle: Mentre scopi con lei a Parigi?
Maurice: Anche quello è un modo per riflettere.
Isabelle: Quindi c’è ancora una possibilità?
Maurice: Sono confuso.
Isabelle: Tesoro prenditi tutto il tempo che vuoi. Quando tornerai ti prometto che ricominceremo tutto daccapo… Ti prometto che farò la brava e non ci lasceremo più andare. Scopriremo i nostri sbagli, parleremo tanto. E ti assicuro che non succederà più. Sarò bella buona e disponibile.
Maurice: Il tempo è scaduto. Rassegnati. Potrei anche tornare, ma avrei la valigia pronta sulla porta. Se non è Camille sarà un’altra.
Isabelle: Non mi puoi mettere da parte così. Non puoi parlarmi così, non te lo permetto.
La donna urla, ma poi si alza, lo abbraccia, lo stringe, lo bacia.
Maurice: Ti prego smettila, ora devo andare.
Isabelle: Sai cosa mi dispiace e mi fa male? Che ti sono stata fedele per tutta una vita!
Maurice: Anche io lo sono stato fino a quando non siamo entrati in crisi.
Isabelle: Noi non siamo mai andati in crisi, è successo perché ti sei innamorato di un’altra.
Maurice: Se ho cercato altrove significa che qui non stavo bene, non credi?
Isabelle: Ti giuro che se mi lasci mi perderò, te lo assicuro, la darò a chiunque sarà gentile con me e mi darà un po’ di attenzione.
Maurice: Cosa vuoi che ti dica? Gestiscila come vuoi ed abbi cura di lei e di te stessa.
Isabelle: E perché mai? Me la farò consumare cazzo! Voglio entrare nei bar, nei locali e puzzare di femmina vogliosa così che tutti si accorgono che sono disponibile a darla anche nei cessi.
Maurice: Fai come vuoi.
Isabelle: Non sei geloso?
Maurice: Io sto cercando solo di reagire, fare la valigia ed andarmene più presto possibile da questa casa.
Isabelle: Credi che dormo da piedi? Che non mi ero accorta che avessi un’altra?
Maurice: Ora non cambiare le carte in tavola.
Isabelle: Ti ricordo che sono io in questa casa a lavarti le mutande.
Maurice: Quindi sapevi…
Isabelle: Aspettavo che me lo dicessi tu.
L’uomo chiude la valigia, poi va verso l’ingresso, la donna lo segue.
Maurice: Dove sono le chiavi di casa? E i documenti?
Isabelle: Delle chiavi non ne avrai più bisogno, questa non sarà più la tua casa… i documenti invece li ho bruciati, sia patente che passaporto.
Maurice: Cosa hai fatto?
Isabelle: Non ci credi? Una donna tradita può fare di tutto.
Maurice: E perché lo avresti fatto?
Isabelle: Perché da domani in poi devi avere un’altra identità. Quella vecchia appartiene solo a me. Non puoi portarti via il passato quello è solo mio. Quindi fai l’uomo ed affronta la vita così come si deve.
Maurice: Tu sei pazza.
Isabelle: Sono tua moglie e lo rimarrò per sempre. Quello che sarai domani non mi interessa perché non lo conosco e tu non sarai più mio.
Maurice: Credevo che ci saremmo lasciati da persone civili.
Isabelle: Ti sarebbe piaciuto vero? Ma chi desidera la pace è sempre colui che ha una posizione dominante.
Maurice: Quindi sei tu che vuoi la guerra.
Isabelle: Voglio quello che avresti voluto tu se fossi stata io in questo momento con la valigia in mano e con un piede fuori la porta che correvo da un altro uomo.
Maurice: Ti dico grazie perché mi hai reso più facile questo congedo. Addio.
Isabelle: Ricordati che quella parola non ammette ripensamenti. Buona fortuna.
FINE
Il racconto è frutto di fantasia.
Ogni riferimento a persone e fatti realmente accaduti è puramente casuale..
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